A Manduria, in Provincia di Taranto, all’interno del parco archeologico cittadino, sorgono i resti di quella che un tempo fu l’omonima città messapica. Le testimonianze di questo suo importante passato sono oggi rintracciabili in una serie di mura megalitiche, un ampio fossato ed una necropoli, la più grande del genere mai scoperta.
Le mura in particolare, si innalzano silenziose, solide e ben conservate, a prova della forza con cui hanno affrontato le innumerevoli guerre contro l’antica nemica Taranto. Esse, infatti, disposte in una triplice cerchia, circondavano la città, proteggendola dagli attacchi nemici.
La prima cinta, quella più interna, fu costruita tra il V ed il IV secolo a.C., misura 2.187 metri di lunghezza, 842 di diametro ed è costituita da grossi massi di pietra incastrati tra loro, oggi ancora ben visibili. Dinanzi ad essa vi è un fossato, largo e profondo 4 metri.
La cerchia intermedia, costruita nel corso del IV secolo a.C., segue lo stesso perimetro della cerchia antica e sorge nello stesso punto del suo fossato, quindi interrato.
La cinta esterna, quella più imponente, è stata costruita intorno al III secolo a.C. con il sistema dell'opus quadratum, tecnica di costruzione romana che consiste nella sovrapposizione di blocchi simili ai nostri mattoni di tufo. Ha un perimetro di 3.382 metri, un diametro di 1.290 metri e altezza e spessore di 5 metri. Anche per questa cerchia è stato scavato un fossato, largo più di 6 metri e profondo 5. Le mura erano circondata da strade che, attraverso le varie porte di ingresso, mettevano in comunicazione l'interno con l'esterno.
Nel 1932, a ridosso delle cerchie, è stata scoperta una vasta necropoli. Le tombe sono databili ad un ampio lasso temporale che va dal VII al II secolo a.C., la qual cosa è fortemente dimostrata dai cambiamenti della struttura e del tipo di sepoltura. Tra i vari modelli di tombe, prevalgono quelle a fossa rettangolare, alcune delle quali intonacate e con tracce di pittura.
Come non nominare, infine, il Fonte Pliniano, un pozzo – simbolo cittadino – posto all'interno di un’imponente grotta naturale scavata nel sottosuolo. Anticamente adibita anche a luogo di culto, descritto da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, dalle sue vasche sgorga ancora oggi dell’acqua, proveniente da una falda acquifera sotterranea.