Il percorso condurrà alla scoperta dei siti ipogei pugliesi utilizzati come luoghi di lavoro per la produzione di olio e oggetti d’artigianato.
Interessanti i percorsi guidati nei frantoi ipogei salentini, per conoscere le tecniche olearie del passato e gli strumenti con cui avveniva la trasformazione delle olive nel pregiato olio, come i torchi e le imponenti macine.
Tra i frantoi ipogei meglio conservati, meritano una visita quello di sito in Via Cava (Taranto), il Trappitello del Duca a Giurdignano, il Frantoio di Palazzo Palmieri di Martignano, i frantoi di Specchia, Acquarica del Capo, Vernole, Zollino, Presicce.
Degno di nota il Frantoio semi-ipogeo di Muro Leccese, al cui interno sono di grande interesse i graffiti raffiguranti la battaglia di Lepanto. Spostandosi nel brindisino, nel centro storico di Mesagne è possibile visitare un frantoio semi-ipogeo risalente al XVI secolo, scoperto nei sotterranei di Palazzo Guarini.
L’ultima tappa porta nella bellissima Grottaglie, città d’arte e della ceramica, in cui si possono visitare numerose botteghe artigiane, fra le quali il Frantoio ipogeo e grotte “Pinca”, la bottega Carriero, la Bottega Vestita, tutte interamente scavate nella roccia e testimoni del lavoro e della vita degli artigiani che ancora oggi, come una volta, lavorano l’argilla per realizzare piatti, brocche e contenitori tipici della tradizione grottagliese.
3-6 ore
L’analisi delle strutture murarie permette di ricostruire almeno tre fasi comprese tra il Medioevo e il XVIII secolo durante il quale vennero realizzate realizzate le murature in tufo e le volte a botte. Sui fronti est e ovest due aperture ribassate sembrano essere pertinenti a tombe ad arcosolio risalenti probabilmente al periodo paleocristiano. Altri vani scavati lungo la parete rocciosa sembrano essere stati adibiti a destinazione produttiva o di ricovero di animali.